Il codice etico

IL CODICE ETICO

PRINCIPI GENERALI

Ogni singolo atto, scelta, gesto, frase o modo di comportarsi di ogni singolo membro della nostra associazione sportiva, sia esso dirigente, tecnico, atleta, genitore di atleta o semplice tifoso, deve, all’interno delle attività dell’associazione, essere dettato dalla ragione e guidato da una solida condotta morale.

Le implicazioni etiche delle nostre azioni non devono essere mai, anche nei momenti di massima tensione della gara più accesa, considerati come elementi facoltativi, ma come qualcosa di essenziale, senza le quali la vita associativa non avrebbe motivo di esistere.

Il comportamento giusto, il comportamento leale, il fair play non possono in nessun momento, essere usati discrezionalmente o a tratti. Neanche la partita più tirata o quella più funestata da errori arbitrali (ammesso che lo siano, perché in effetti quasi mai lo sono) può giustificare comportamenti sbagliati. Chi si comporta in maniera giusta, leale o con fair play solo in occasioni e non in altre, non è persona giusta né leale, ma solo un opportunista che gioca la carta della lealtà e della giustizia a suo favore e a suo comodo.

La lealtà e la correttezza, infatti, si evidenziano solo nei momenti difficili, quando si può perdere qualcosa, (o al contrario si può ottenere qualcosa comportandosi slealmente) non certo in momenti in cui va tutto bene.

DESTINATARI

Il presente codice etico si applica:

  • a tutti gli atleti della nostra associazione sportiva;
  • a tutti i loro genitori che dovranno leggerlo all’atto dell’iscrizione;
  • a tutti i dirigenti e tecnici dell’associazione;
  • a tutti i collaboratori dell’associazione;
  • a tutti gli spettatori ai quali ne verrà data una copia durante le partite casalinghe;
  • a tutti coloro che, pur per un breve periodo, entreranno in qualche modo in contatto con il mondo ASP.

DOVERI E RESPONSABILITA’

  • I rapporti e le relazioni tra i singoli membri della società devono svolgersi secondo principi di civile convivenza e lealtà, nel reciproco rispetto dei pregi e ancor più dei difetti di ogni singolo associato. Agli stessi principi di civile convivenza e lealtà devono ispirarsi tutti i nostri associati nei rapporti con le altre società sportive e con tutti gli enti e le istituzioni che entrano in relazione con la nostra associazione;
  • è fatto divieto assoluto di alterare lo svolgimento e/o il risultato di una gara con qualunque atto o mezzo;
  • è fatto divieto assoluto di effettuare o accettare scommesse di qualsiasi genere o tipo direttamente o per interposta persona, anche presso soggetti autorizzati a riceverli se esse riguardano attività FIPAV (a meno che le categorie interessate non siano due campionati sopra i nostri);
  • è fatto divieto assoluto a tutti gli associati di rendere dichiarazioni, mediante organi di stampa o commenti su social network, lesive nei confronti di altre persone o associazioni, enti o istituzioni;
  • è fatto divieto assoluto agli associati di usare condotta, che direttamente o indirettamente, comporti offesa e/o denigrazione per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine, ovvero configuri propaganda ideologica vietata dalla legge o, comunque, inneggi a comportamenti discriminatori;
  • è fatto divieto assoluto a tutti gli associati, ai genitori degli associati, e a quanti assistono alle partite interne, ed esterne di tenere comportamenti irriguardosi nei confronti di propri atleti, arbitri ed avversari;
  • è fatto divieto assoluto a tutti gli associati di usare un linguaggio volgare e/o turpiloquio nello svolgimento delle attività associative (allenamenti, partite, raduni e semplici presenze in palestra);
  • nelle partite casalinghe le squadre avversarie devono essere ospitate con cordialità e simpatia, con comportamenti da educati padroni di casa, accogliendole, scambiando frasi cordiali di circostanza, accompagnando allo spogliatoio, e se possibile, fornendo loro acqua e palloni;
  • è fatto obbligo a tutti gli associati di tenere dentro e fuori la palestra, un comportamento esemplare di vita, e un comportamento esemplare nei rapporti con gli altri; un comportamento che costituisca un modello positivo per i bambini ed i giovani:
    • evitando stili di vita dannosi alla salute (obesità, fumo, ecc.);
    • premiando o evidenziando comportamenti leali;
    • spiegando ai propri atleti l’inopportunità di comportamenti o stili di vita dannosi o sleali;
    • non chiudendo mai gli occhi sui comportamenti sleali degli altri (es. un tecnico o un dirigente può e deve intervenire se un proprio genitore devia in comportamenti irrispettosi nei confronti di arbitri o avversari o elementi della propria squadra o se un atleta si comporta male nei confronti di chiunque altro, compagno, arbitro o avversario);
  • è ritenuto inopportuno per un tecnico o dirigente maggiorenne tenere una corrispondenza o una “amicizia” su social network con atleti minorenni non appartenenti al gruppo ( in questo caso le informazioni devono essere unicamente ridotte all’attività della propria squadra o a commenti riguardanti tale attività) di cui si è responsabili; resta inteso che qualora l’atleta fosse diciassettenne e il maggiorenne diciannovenne l’inopportunità svanirebbe, se l’atleta minorenne, invece, fosse un/una tredicenne o quattordicenne e il tecnico o il dirigente un quarantenne, cinquantenne o persona di ancora maggiore età, l’inopportunità equivarrebbe ad un divieto;
  • non è consentito ad un tecnico instaurare relazioni sentimentali o amorose con elementi della squadra che allena, qualunque sia l’età dei due;
  • non è consentito ad un tecnico isolarsi in automobile o in palestra o nello spogliatoio con un solo elemento della sua squadra se questo è minorenne (eventuali passaggi in automobile, a volte necessari, devono essere comunicati prima ai genitori);

Se il tecnico o il dirigente non dovesse attenersi scrupolosamente a quanto sopra, la società interverrà con richiami, sanzioni economiche (per quanti percepiscono rimborsi) e, in caso di recidiva, allontanamento.

Se, altresì, i comportamenti dovessero addirittura ipotizzare ipotesi di reato, la società denuncerà immediatamente tali comportamenti alle autorità competenti e si costituirà parte civile.

DIRITTI

Tutte le famiglie che affidano i propri figli alla nostra società devono sapere con certezza che affidano i loro bambini e loro giovani figli ad una società sana che garantirà loro un ambiente gradevole, positivo e pulito, un ambiente le cui regole sono tutte fortemente ispirate ad una sana condotta morale;

  • gli iscritti hanno diritto ad operatori preparati e professionalmente adeguati, in grado di percepire i cambiamenti biologici e psicologici ed adeguare la loro condotta di conseguenza;
  • gli iscritti hanno diritto ad essere massimamente rispettati per come sono: sia se provvisti di talento sportivo sia (ancora di più) se sprovvisti di talento sportivo;
  • tutti i regolamenti e comportamenti della società devono essere improntati sulle esigenze di ogni singolo atleta, ,l’istruttore/educatore dovrà interagire con coloro che apprendono più lentamente con l massima empatia e solidarietà, quest’ultima sarà considerata la principale qualità con cui gli istruttori saranno selezionati;
  • gli iscritti hanno diritto ad azioni di salvaguardia per essere protetti da molestie ed offese di qualsiasi genere: verbali, comportamentali (atti di bullismo o offensivi da parte di compagni), sessuali;
  • gli iscritti hanno diritto a non subire pressioni di qualsiasi  genere inerenti l’agonismo e/o il risultato sportivo; le correzioni tecniche o i rimproveri per comportamento violento o irruento, devono essere improntati sul rinforzo positivo e sul rendere consapevole con tono di voce pacato e controllato l’allievo del suo eventuale comportamento scorretto; casi di allievi particolarmente difficili devono essere solo segnalati al direttore sportivo o al direttore della scuola nazionale di pallavolo; qualsiasi comportamento coercitivo dell’allenatore o addirittura qualsiasi gesto che rechi offesa verbale o fisica all’allievo comprerà l’immediato allontanamento dello stesso allenatore.

La salute, la sicurezza e il benessere del bambino e del giovane, il suo sano divertimento e il suo profitto scolastico vengono prima di ogni altra considerazione come la prestazione, il successo e l’agonismo.

MISSIONE

L’obiettivo della società e di conseguenza di tutti i suoi tecnici e dirigenti deve essere quello di contribuire con il proprio operato a formare personalità sane ed equilibrate dal punto di vista fisico, psicologico, motivazionale, comportamentale ed affettivo.

Atleti in grado di reagire con equilibrio alla vittoria ed alla sconfitta, consapevoli dell’importanza di collaborare ed interagire, ematici nei confronti degli altri, consapevoli della fatica necessaria a raggiungere gli obiettivi preposti.

Contribuire, in definitiva, a fornire alla società futuri buoni cittadini dotati di senso civico e determinati a ritagliarsi un proprio appagante spazio.

Solo come obiettivo secondario, permettere agli atleti, dotati di talento sportivo di poter raggiungere il livello che le potenzialità fisiche e tecniche consentono loro.

CONCLUSIONI

Nessun associato deve commettere l’errore di considerare il presente codice etico come semplice e sterile enunciazione di buoni propositi.

Sarà obiettivo primario della società, anche attraverso dure sanzioni o allontanamenti, prendere tali comportamenti come normale prassi per tutti gli associati.

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